CURIOSITÁ
Perchè conviene richiedere più di un preventivo?
Oggi come oggi il settore della disinfestazione è letteralmente invaso da aziende (sopratutto in Irpinia) improvvisate con possiedono scarse conoscenze tecniche specifiche, richiedere più di un preventivo tutela il vostro tempo e il vostro denaro.
La prima cosa che facciamo è arrangiarci da soli. In alcuni casi può essere la strategia per risolvere le problematiche degli insetti risparmiando. Quando si parla di disinfestazione è bene richiedere consiglio ad un tecnico specializzato. Le disinfestazioni improvvisate possono rivelarsi inefficaci facendo spendere molto di più nel lungo periodo.
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CURIOSITÁ SUGLI INSETTI
La mosca domestica
Molto diffusa per la estrema facilità con cui può riprodursi. Infatti è in
grado di deporre le uova all'interno di qualsiasi materiale di natura orgaorganica
in decomposizione, e le larve raggiungono lo stato di individuo
adulto, diventando a loro volta capaci di riprodursi in circa dieci giorni.
La sua vita, in condizioni ottimali di cibo e ambiente, è di circa 8-10
giorni durante i quali è in grado di deporre fino a 1000 uova (150-200
alla volta ogni 3-4 giorni). Teoricamente da una sola femmina in 110
giorni possono nascere 70.495.000.000 mosche. (non è un errore, è
scritto 70 miliardi).
La mosca domestica si nutre di sostanze liquide o semi-liquide oltre a
materiali organici solidi che ha pretrattato con la sua saliva. A causa
della grande quantità di cibo che ingerisce quotidianamente, essa deposita
feci in maniera praticamente costante e questo è uno dei fattori che
rende questo insetto un vettore di patogeni nefasto e molto pericoloso.
Le Mosche sono capaci di trasportare più di 100 agenti patogeni responsabili
di malattie come tifo, colera, salmonellosi, tubercolosi, antrace,
ecc.
L'insetto adulto usa una piccola proboscide respante per nutrirsi. I cibi solidi vengono prima sciolti con la saliva e poi succhiati con la proboscide stessa. Sebbene siano mosche domestiche, generalmente confinante alle abitazioni umane, questi insetti possono volare per alcuni chilometri dal luogo in cui sono nate. Sono attive solo durante le ore diurne e di notte riposano negli angoli delle stanze o sospese al soffitto.
Larva della Mosca domestica: Dimensioni: dai 9.5 ai 19.1 millimetri. L'identificazione
delle larve viene eseguita mediante
classificazione per stadi.
Nel primo stadio la larva e lunga 2-5 mm;
Nel secondo stadio 6-14 mm;
Nel terzo stadio 15-20 mm.
Rispettivamente queste fasi vengono raggiunte in circa 2-3 giorni, 3-4
giorni e 4-6 giorni (per le mosche domestiche) dalla deposizione delle
uova.
Controllo Le mosche si riproducono rapidamente e in modo prolifico; hanno
inoltre una mobilità elevata. Per interromperne il ciclo biologico le
misure di controllo dovrebbero essere indirizzate sia contro le mosche
adulte che allo stadio larvale.
Gestione dell'igiene
Per limitare i potenziali luoghi di riproduzione e le fonti di cibo, sono
necessarie condizioni igieniche soddisfacenti.
Rifiuti domestici: devono essere conservati in bidoni ben sigillati;
per una rapida rimozione nei luoghi di raccolta. I cumuli di rifiuti dovrebbero
essere coperti con uno strato di terra, di almeno 20 cm e poi
compattati. Questo consentirebbe di limitare al minimo l'insorgenza di
larve e facilitare temperature di fermentazione alle quali le larve non
sono in grado di sopravvivere.
L'ingresso delle mosche adulte nelle case può essere evitato da
una rete a maglie di 1,2 mm ( che può essere facilmente rimossa per
la pulizia), moscheruole (a strisce o con perline) o porte autochiudenti
dotate di risvolti di gomma.
Insetticidi
Per ottenere i migliori risultati , le misure di controllo
Vespidi
Appaiono glabri di colore bruno a macchie o strisce
gialle.
I nidi possono essere più o meno complessi e sempre
costituiti di un materiale simile al cartone che viene
creato impastando del legno con la saliva (da qui il
soprannome di vespe cartonaie) e sono posti di solito
al riparo da intemperie su rami, rocce, cavità dei tronchi
oppure sottoterra, e sono divisi in cellette esagonali
con apertura inferiore. Il numero di componenti di una
società può andare da alcune decine (è il caso ad
esempio del Polistes gallicus diffuso in tutta l’Europa Meridionale), a più di
100.000 individui come nel caso di certe specie tropicali. Le femmine sono
dotate di un aculeo velenoso che utilizzano esclusivamente per difesa e la puntura
è dolorosa, in alcuni casi pericolosa perché potenziale scatenante di forme
allergiche.
In tal senso, la vespa più pericolosa è spesso
considerata il calabrone, anche se recenti studi
sembrano dimostrare che questa specie non sia in
realtà particolarmente aggressiva verso gli esseri
umani.
Tra i calabroni il più grande è la "vespa mandarinia" dotata di un pungiglione lungo circa 6 mm; esso può iniettare un potente veleno che contiene, come le api e le vespe, un peptide citolico. Il quale può danneggiare i tessuti provocando un'azione fosfolipasi, in aggiunta alla sua propria intrinseca fosfolipasi. Masato Ono, un entomologo della Tamagawa University, vicino a Tokio, ha descritto la puntura " come un chiodo rovente conficcato nella mia gamba". Un soggetto allergico, se punto dal calabrone gigante, può morire per reazione allergica;
Alcune note sul veleno e sul pungiglione di Vespa mandarinia: il veleno contiene
almeno otto distinti componenti: alcuni danneggiano il tessuto, alcuni causano
dolore e almeno uno ha un odore che attrae più calabroni sulla vittima; il
veleno contiene il 5% di acetilcolina; essa stimola le fibre nervose dolorifiche,
intensificando il dolore della puntura; vespa mandarinia usa le sue grandi mandibole,
anziché il pungiglione, per uccidere le sue prede; l'enzima contenuto nel
veleno è così potente che può sciogliere i tessuti umani; in certi casi la puntura
può esser paragonata al morso di un ragno; come tutti i calabroni, V. mandarinia
ha un pungiglione privo di barbiglio, consentendogli così di pungere ripetutamente.
Prevenzione delle punture e precauzioni.
I calabroni proteggono i loro nidi e attaccano se ci si avvicina a circa 4 metri.
Il calabrone dimostra un simile comportamento aggressivo per proteggere
le fonti di cibo, come le secrezioni di linfa degli alberi, specie in estate.
Abiti di colore nero aumentano il rischio di attacco del calabrone. Gli abiti
bianchi possono essere a rischio di notte.
Anche singole punture possono essere fatali, così anche in assenza di
gruppi di calabroni massima attenzione è consigliata.
Gli insetti sono attratti dalle bevande contenenti alcool e glucosio, quindi
bisogna far attenzione bevendo da una lattina o da altri contenitori contenenti
tali liquidi, se lasciati aperti abbastanza a lungo da far entrarci un
calabrone.
Primo soccorso in caso di puntura.
La puntura di calabrone è estremamente dolorosa e potenzialmente letale, e
contiene feromoni che attraggono e incitano altri calabroni ad attaccare.
Una volta punti, ci si dovrebbe ritrarre velocemente, senza movimenti eccessivi
che potrebbero aumentare il rischio di attacchi multipli.
Si raccomanda la compressione e/o l'uso di un dispositivo sottovuoto per
rimuovere il veleno dalla ferita. Non usare la suzione orale perché il veleno
si trasmetterebbe alla bocca.
Lavare la ferita con acqua o, meglio, con liquidi contenenti tannini, come tè
o vino, perché il tannino combatte gli effetti di una o più tossine.
L'uso di pomate contenenti antistaminici e cortisonici è anche raccomandato.
Dopo le prime cure, contattare subito il medico.
Coloro che sono stati punti in precedenza sono a grande rischio di shock anafilattico
che è la causa principale di morte in caso di puntura.
La zanzara
QuestÂ’insetto, che accompagna le
serate estive, è caratterizzato da un
corpo allungato ed esile. I maschi possiedono
delle antenne piumose costituite
da 15 unità . Il capo è caratterizzato da grandi occhi. I ditteri sono tra gli
insetti più evoluti e possiedono un unico paio di ali (ali mesotoraciche),
mentre il secondo paio è trasformato in bilancieri, utili per mantenersi in
equilibrio durante il volo.
Le femmine adulte possiedono un apparato boccale atto a pungere e
succhiare il sangue, con le porzioni della mascella (palpi mascellari) molto
più brevi del labbro inferiore. I maschi presentano i palpi lunghi ed
ingrossati all’estremità .
Essi sono distinguibili dalle femmine, oltre che per lÂ’apparato boccale
atto a lambire nettare e melata ed impossibilitato a pungere, anche per le
antenne maggiormente piumate.
Non tutte le zanzare pungono l'uomo, la maggior parte delle specie infatti si nutre del sangue di uccelli, anfibi ed altri animali vertebrati. Tra le specie antropofile (che pungono l'uomo) a pungere sono solo le femmine, esse infatti, per poter maturare le uova hanno bisogno delle proteine che si procurano con il pasto del sangue. I maschi nutrendosi di liquidi zuccherini sono assolutamente inoffensivi.
Vita e differenze di due sottospecie.
Si possono distinguere due sottospecie la Culex pipiens molestus e
la C. p. pipiens, difficilmente distinguibili. Per i diversi ambienti normalmente
colonizzati la C. p. molestus è conosciuta come forma urbana,
mentre la seconda come forma rurale. Entrambe le forme non si spostano
a grandi distanze e sono attive di preferenza al crepuscolo e di notte.
Possono entrare nelle abitazioni attirate dalla luce e dalla presenza di
persone rimanendo attive per tutta la notte.
La forma rurale punge anche gli uccelli, mentre la molestus è esclusivamente
antropofila. La molestus è in grado di accoppiarsi in ambienti
ristretti, quali tombini o fognature, e non necessita del pasto di sangue
per portare a maturazione le prime uova e non entra nella pausa invernale.
UnÂ’altra differenza riguarda gli ambienti utilizzati per lo sviluppo larvale:
la molestus predilige acque luride con forte carica organica anche se
fortemente inquinate; la pipiens predilige acque limpide con sostanza
organica di origine vegetale.
Le zone di riproduzione sono le più svariate: tombini, cisterne, depuratori,
reti di scolo e qualsiasi altra forma d'invaso anche di natura temporanea.
L’importante è che non ci siano pesci o altri artropodi predatori.
Le zanzare sono attive da marzo a fine novembre con densità che
variano in funzione dellÂ’andamento stagionale. Normalmente le femmine
feconde svernano rifugiandosi in luoghi nascosti e tranquilli spesso costruiti
dall’uomo come cantine, stalle, magazzini, ecc.. La molestus è in
grado però di passare l’inverno in qualsiasi stadio vitale, compreso quello
di maschio adulto. Le femmine, qualora le condizioni diventino favorevoli
per brevi periodi, possono pungere. Le uova, parecchie centinaia, sono
deposte in masse in forma di zattere, lÂ’una accanto allÂ’altra, e galleggiano
in posizione verticale. Successivamente, le larve si mantengono presso
la superficie dell’acqua in posizione obliqua, tenendo l’estremità anteriore
rivolta all’ingiù e stando in comunicazione con l’aria atmosferica grazie ad
una apertura posteriore (sifone posteriore notevolmente allungato). La
larva, nutrendosi di batteri e di microrganismi, sÂ’accresce sino a trasformarsi,
attraverso diverse mute, in pupa e poi in adulto.
Le zanzare sono molto conosciute non solo come fonte di disturbo
estivo, ma anche perché possono trasmettere alcuni parassiti e microrganismi
che, transitoriamente, vivono al loro interno.
Scarafaggi
Caratteristiche: Generalmente 2 paia di ali, sebbene queste possano
essere ridotte o perfino assenti; ali anteriori con nervature
ben sviluppate e scierificate;si sovrappongono lungo la linea
medio dorsale; ali posteriori membranose piegate sotto le ali
anteriori; antenne a forma di frusta e molto segmentate; onnivori
con apparato boccale masticatore; tarsi di 5 segmenti; metamorfosi
incompleta con stadi di uovo, neanide e ninfa.
Blatta nera (Blatta orientalis) Adulto: lungo 20-24 mm; colore: marrone
scuro, quasi nero; le ali del maschio
coprono i due terzi dell'addome; le ali
delle femmine sono rudimentali; può
arrampicarsi sulle superfici verticali ruvide
ma non lisce.
Blatta grigia (Blattella germanica) Lunga 10-15 mm; colore: marrone giallognolo
con due segni scuri longitudinali sul
pronoto; le ali sono ben sviluppate in
entrambi i sessi; possono facilmente arrampicarsi
su superfici verticali ruvide e
lisce.
Blatta rossa (Periplaneta americana)
Adulto: lungo 28-44 mm; colore: rosso marrone con
il bordo giallo attorno al pronoto; assenza di strisce
submarginali gialle sulle ali anteriori; ultimo segmento
dei cerci due volte più lungo che ampio.
Neanidi e ninfe Le neadi e le ninfe di tutte le specie sono simili all'adulto, ma di
dimensioni più piccole: immediatamente dopo la schiusa delle uova
o la muta, sono bianche, ma la cuticola diventa più scura tendendo
al colore normale.
Distribuzione Gli scarafaggi sono comuni negli esercizi commerciali in cui
sono prodotti o trattati cibi. Lo sono anche in edifici pubblici e
locali privati ad uso abitativo.
Gregari e notturni, trascorrono il giorno nascondendosi nelle fessure
e nei buchi situati attorno alle aree di lavandini, canali di
scolo, fornelli, retro di credenze e negli scompartimenti dei motori
dei frigoriferi. Generalmente preferiscono gli edifici con condutture
di servizio e complesse installazioni idrauliche. Le infestazioni
possono derivare da ooteche o da adulti nascosti nella biancheria,
sulle materie prime, in casse od imballaggi; gli insetti
possono entrare anche attraverso le fognature o i cumuli di rifiuti.ù
Quali sono i rischi per la salute? Gli scarafaggi sono potenziali vettori di malattie quali dissenteria,
gastroenterite, tifo e poliomielite.
La loro dieta è onnivora ed include sostanze in fermentazione,
vestiti asettici sporchi, capelli, cuoio, pergamena, tappezzerie, feci
e cibo per l'alimentazione umana.
Quest'ultimo può essere contaminato o per trasporto meccanico
di agenti che causano malattie da parte del corpo dell'insetto o
per trasmissione negli escrementi.
Gli scarafaggi e i loro escrementi possono causare reazioni allergiche
specialmente tra gli individui sensibili e gli asmatici. L'esposizione
può risultare dall'ingestione o attraverso l'inalazione di
sostanze, derivate dagli scarafaggi, presenti nella polvere trasportata
dal vento.
Blatta nera
La femmina produce 5 ooteche ad
intervalli mensili. Le ooteche, molto
resistenti, sono lunghe 12 mm, contengono
sino a 16 uova e sono cementate
al substrato nelle vicinanze di
forniture di cibo. Possono essere ricoperte
da rifiuti. Le ninfe emergono
dopo 6-12 settimane e passano attraverso
7-10 mute prima di raggiungere la maturità , un processo
che dura dai 10 mes i ai 2 anni i n rel azione al l a temperatura
ed alla riserva di cibo. Ad ogni successiva muta le ali, le
antenne e i cerci si sviluppano e la ninfa diventa progressivamente
più simile all'adulto. Gli adulti vivono circa 4,5 mesi ad
una temperatura di 25 C°. La lenta proliferazione di B. orientalis
viene ridotta ulteriormente laddove sussistano minimi standard di
igiene.
Blatta grigia La femmina di questa specie produce 4-
8 ooteche ad intervalli di circa un mese.
Ogni ooteca è molto resistente, è lunga
6 mm e contiene fino a 30 uova ma, a
differenza di B. orientalis, la femmina
trasporta l'ociteca fino alla schiusura
delle uova (dopo circa 2,5-4 settimane).
Le ooteche sono nascoste vicino ad
una fonte di cibo, dove le neanidi sfarfalleranno e passeranno
attraverso 5-7 mute, prima di raggiungere la maturità . Alla temperatura
di 25 C° la maturità è raggiunta in 3,5 mesi, ma questo
periodo può essere notevolmente influenzato dalla temperatura.
Gli adulti vivono circa 8,5 mesi alla temperatura di 25 C°.
La Blattella germanica ha particolare successo per le seguenti ragioni:
1. Il consistente numero di uova per ciascuna ooteca.
2. La femmina protegge l'ooteca trasportandola fino alla
schiusura delle uova.
3. Breve periodo di sviluppo tra la schiusura delle uova e la
maturità .
4. Di piccole dimensioni, si può facilmente nascondere.
Controllo
Un adeguato controllo degli scarafaggi si può ottenere con alcune
importanti attività :
- Un elevato standard di igiene.
- Riparare e/o eliminare fessure ed interstizi ove gli scarafaggi
si rifugiano nelle ore diurne.
- Progettare edifici ed attrezzature in modo da evitare accumuli
di rifiuti e facilitare le operazioni di pulizia.
- Sorveglianza dei materiali introdotti compresi biancheria e
pacchi.
- Control l i a m b i e n t a l i ad esempio ventilazione che
accelera la disidratazione degli insetti ed interferisce con
l'attività dei chemiorecettori antennali.
- Monitorare la loro presenza con indagini visive (illuminando
per esempio all’improvviso zone buie si noterà la loro presenza)
oppure con delle apposite trappole.
- In ultima analisi intervenire con insetticida.
Le formiche
Caratteristiche generali formiche:
Antenne genicolate; apparato boccale masticatore; se presenti, 2
paia di ali membranose, ali anteriori e posteriori agganciate;
addome con strozzatura alla base con caratteristici nodi o scaglie;
metamorfosi completa, con uovo larva, pupa e adulto;
complesso sistema sociale.
Formica faraone; (Monomorium pharaonis)
Operaie: lunghe 1,5-2 mm, colore: giallomarrone
talora con addome marrone. Antenne di
12 segmenti e clava di 3 segmenti: Occhi neri
ben sviluppati. Torace senza spine e gastro relativamente
piccolo. Peduncolo binodale, Maschi
lunghi 3 mm, neri. Alati, ma non volano. Regine
lunghe 3,6-5 mm, di colore rosso scuro. Alate ma
non volano. Le ali vengono perse subito dopo l'accoppiamento.
Distribuzione La formica faraone ha bisogno di condizioni caldo-umide, per
la qual cosa nelle regioni temperate è presente negli edifici. Può
infestare un'ampia varietà di edifici quali alberghi, abitazioni, ospedali,
altri luoghi pubblici, mense, zoo e navi. Nei climi caldi le
infestazioni possono verificarsi all'aperto.
Le formiche possono sopravvivere a basse temperature per
periodi prolungati con le operaie che continuano a ricercare cibo.
La temperatura minima di sopravvivenza è 18 C° e le colonie
proliferano a 30 C°. Le infestazioni negli edifici non dipendono
dalle stagioni anche se possono essere favorite dall'accensione
del riscaldamento durante il periodo invernale.
Quali sono i rischi per la salute? Le formiche operaie sono dannose in quanto ricercano cibo
ed acqua seguendo tracce marcate da odori. Sebbene siano onnivore,
tendono a preferire cibo proteico. Si cibano di carne, formaggio,
grassi, zucchero, miele, marmellata, cioccolato etc. Negli
ospedali si cibano anche di sangue , fluidi per diete intravenose, il
fluido associato alle ferite ed al vomito. Gli insetti morti, i topi e gli
escrementi di topo forniscono anch'essi cibo alle formiche. Gli
abiti possono essere infestati. Quindi rappresentano
un rischio per la salute e trasmettono
meccanicamente organismi patogeni in quanto
si cibano in luoghi malsani quali, fogne,
bidoni della spazzatura, bendaggi etc. È preoccupante
la loro capacità di infestare forniture
sterili negli ospedali.
Ciclo biologico
Le formiche faraone, insetti sociali, vivono in colonie che
possono variare di dimensione da poche dozzine a 300.000
individui. Le colonie sono formate da : operaie (femmine sterili),
maschi fertili e regine (femmine fertili). In una colonia ci
sono generalmente molte regine (colonie poliginiche) che coesistono.
Le regine possono essere rimpiazzate così le colonie possono
sopravvivere indefinitamente.
Le nuove colonie sono generalmente formate per gemmazione e
possono essere favorite dal disturbo dei nidi. Le formiche adulte
sono responsabili di questo processo che può coinvolgere anche
le regine. Le formiche operaie trasportano le larve ad un nuovo
nido in cui possono allevare regine e maschi. Nidi temporanei
possono essere costruiti mentre le operaie ricercano nuovi nidi. In
queste condizioni le infestazioni possono essere ampiamente
diffuse.
Le operaie provvedono al cibo per la colonia e curano il nido. Solo
il 5-10% delle operaie è effettivamente impiegato nella ricerca del
cibo. I maschi e le femmine fertili si sviluppano da larve ben nutrite.
Non si vedono sciami volanti, l'accoppiamento avviene nei nidi
o negli interstizi degli edifici. Ciascuna regina produce fino a 350
uova. Queste schiudono in circa una settimana e si sviluppano
larve che sono nutrite dalle regine e accudite dalle operaie. Lo
sviluppo larvale dura circa 3 settimane; lo stadio pupale dura circa
9 giorni. L'intero ciclo, da uovo ad adulto dura circa 5 settimane e
mezzo, in funzione della temperatura.
Caratteristiche generali formiche:
Antenne genicolate; apparato boccale masticatore; se presenti, 2
paia di ali membranose, ali anteriori e posteriori agganciate;
addome con strozzatura alla base con caratteristici nodi o scaglie;
metamorfosi completa, con uovo larva, pupa e adulto;
complesso sistema sociale.
Formica nera; (Lasius niger) Operaie lunghe 4-5 mm, le regine
15 mm; colore: le operaie marronenero
scuro, le regine marroncino, peduncolo
di un solo segmento.
Distribuzione
In Europa esistono poche specie indigene che nidificano all'aperto
ma possono regolarmente entrare nelle case. Una di queste
specie è la formica nera (Lasius niger). Insetto attivo nidifica
all'aperto, nell'erba, sui muri e sotto il selciato. Esplora ampie
zone in cerca di cibo ed è in questo modo che colonizza le abitazioni.
Quali sono i rischi per la salute?
L'attività delle formiche operaie può provocare danni, poiché
esplorano ampie zone alla ricerca del cibo, seguendo tracciati ben
definiti, raggruppandosi attorno alle fonti di cibo. Preferiscono gli
zuccheri.
Nei giardini i loro scavi attorno alle radici delle piante rendono
il terreno troppo asciutto. Possono anche allevare afidi, per ottenere
secrezioni di melata che questi insetti producono.
D'altra parte possono essere utili come
predatori di altri insetti e saprofagi in
genere. Non sono ovviamente una
vista piacevole e possono danneggiare
il cibo utilizzato come alimento
per l'uomo .
Ciclo biologico Le abitudini sociali delle formiche hanno prodotto lo sviluppo
di un sistema di caste, all'interno del quale gli individui sono responsabili
per compiti specializzati all'interno della comunità .
Esistono : formiche operaie (femmine sterili); maschi fertili; regine
(femmine fertili). Le formiche operaie costruiscono ed ampliano il
nido, curano le larve e ricercano il cibo, ruolo in cui diventano
dannose.
Le regine non svolgono queste attività e rimangono quasi
esclusivamente all'interno dei nidi. L'accoppiamento (tra individui
sessuati) avviene in volo. Questi sciami spettacolari coinvolgono
un gran numero di formiche. L'effettivo sciame dura solo 2-3 ore.
Curiosità :
Dopo l'accoppiamento i maschi muoiono e le femmine
perdono le ali e scavano una cella nel terreno dove trascorrono
l'inverno. Le uova sono deposte in primavera avanzata e le bianche
larve apode fuoriescono dopo 3-4 settimane. Le larve sono
nutrite con secrezioni delle ghiandole salivari delle regine
finché crescono pienamente e diventano pupe formando le
famose uova di formiche. Da queste pupe emergono le prime
covate delle formiche operaie. Queste operaie si assumono il
compito di ricercare il cibo e di curare le covate successive. Le
forme sessuali si formano solo più tardi. L'intero ciclo impiega
circa 2 mesi per completarsi. In condizioni favorevoli un nido
può resistere anche molti anni.
Controllo: Sebbene spesso inaccessibili e difficili da distruggere, i formicai
devono essere estirpati se si vuole che le infestazioni siano
controllate con successo. I formicai possono essere localizzati
seguendo le tracce. Le potenziali fonti di cibo devono essere
identificate e protette dai loro attacchi.
Un controllo temporaneo lo si può ottenere a mezzo interventi
con insetticida a contatto.
Coleotteri
Lasioderma serricorne è una specie simile
a Stegobium paniceum.
Tutti e due molto frequenti nelle industrie
alimentari, nei magazzini e nelle abitazioni,
ove infestano erbe essiccate, biscotti, spezie,
pasta alimentare. A volte, si hanno
attacchi di anobidi su imbottiture in crine di
sedie, poltrone o divani; nelle abitazioni si
trasmettono a ogni tipo di derrata asciutta di
origine vegetale..
Gli ambienti ove si producono, lavorano e/o commercializzano
prodotti alimentari, sono soggetti a colonizzazioni da pare di parassiti
specifici, oltre a quelli generici (roditori, blatte, mosche,
ecc.), appartenenti a diverse specie e differenti tra loro per comportamento
e abitudini alimentari.
I danni causati da questi infestanti sono
molteplici, provocando gravi perdite dal
punto di vista economico.
Inoltre, vengono frequentemente diffusi,
a livello globale, per mezzo delle esportazioni
e importazioni delle derrate stesse.
Molti di questi parassiti provengono da altre parti del mondo
(Sud-America, Asia, Africa, ecc.), adattatisi perfettamente ai nostri
ambienti e divenute specie ormai comuni per le nostre regioni.
Adulto: 2-3 mm. Ha il torace convesso,
con il corpo ricoperto di peli sottili e le
elitre si presentano con scanalature dentellate.
Il suo ciclo vitale è di circa 200
giorni a 17°C, mentre si riduce ad appena
70 giorni con una temperatura di 28°C. Gli
adulti vivono dai 13 ai 65 giorni.
LÂ’ovideposizione dura 5-7 giorni e la femmina depone da 100 a
300 uova che schiudono dopo 4-14 giorni. La larva è biancastra,
di solito assume una colorazione variabile in funzione del nutrimento.
Raggiunta la maturitÃ
misura da 7 a 21 mm. L'adulto
sfarfalla a fine maggio,
primi di giugno. Le ali
anteriori dell'adulto sono
per metà biancastre, verso
il centro, e per l'altra meta
di colore rosso rame lucente,
rigato da fasce nerastre
a riflessi plumbei. Le ali
posteriori sono biancastre,
il capo bruno rossastro e il
resto del corpo grigiastro.
L'apertura alare è di 15-16 mm. Quando le ali sono chiuse si
notano nettamente i due colori dell'ala anteriore. L'insetto compie
di solito 2-4 generazioni all'anno a seconda delle caratteristiche
ambientali del substrato alimentare.
Curiosità :
Le larve sono attive già nelle prime fasi dello sviluppo e scavano
gallerie all’interno delle sostanze solide. Essa è in grado di
inibire lÂ’azione delle sostanze tossiche.
L’adulto è in grado di volare e non necessita di nutrirsi.
Roditori
Ciò che distingue i roditori, come suggerisce la radice stessa
del nome, è la particolarità della dentatura. In essa infatti mancano
i canini ed altri denti su entrambe le arcate, in modo da formare
un vuoto nellÂ’arcata dentale tra gli incisivi ed i molari detto diastema.
Questo diastema gli permette di chiudere le labbra dietro gli
incisivi per evitare di ingoiare frammenti di materiale non commestibile
mentre rosicchiano.
Il numero di denti risulta però essere assai variabile nelle
diverse specie italiane, compreso fra 16 (topi, arvicole e ratti) e un
massimo di 22 (scoiattoli).
Classificazione dei roditori.
Si contano nellÂ’ordine dei roditori 2277 specie, rappresentano in
pratica il 47% delle specie di mammiferi sul nostro pianeta, suddivise
in cinque sottordini:
1) Sciuromorfi, comprendenti 307 specie, tra cui scoiattoli
e marmotte, ed ai quali è stata ascritta la famiglia dei Gliridi,
precedentemente inserita nei Miomorfi;
2) Castorimorfi, comprendenti 102 specie, tra le quali i
castori;
3) Miomorfi, comprendenti 1569 specie, tra cui ratti, topi
ed arvicole;
4) Anomaluromorfi, comprendenti 9 specie, diffuse esclusivamente
in Africa;
5) Istricomorfi, comprendenti 290 specie, tra cui istrici,
nutrie, cincillà e cavie.
Si nota che in ogni caso il sottordine più numeroso è quello a
cui appartengono topi e ratti.
Organizzazione familiare e riproduzione.
La vastità di classificazione dell’ordine dei roditori non consente
di generalizzare una strategia riproduttiva unica, essi variano
tra poligamia, promiscuità , però esistono delle specie con comportamento
monogamo (costituzione di coppie stabili) come lÂ’istrice.
Curiosità :
I Roditori sono Mammiferi euteri, che possiedono una placenta
molto efficiente, definita placenta corio-allantoidea. Si tratta di
un organo che rende possibile la connessione funzionale fra il
sistema circolatorio materno e l'embrione. In questo modo gli
scambi nutrizionali, escretori e respiratori tra l'embrione e l'organismo
materno sono assai facilitati. Nell'ambito dei Mammiferi,
il numero di strati di cui è costituita la placenta varia da tre a sei.
In generale, maggiore è il numero di strati, meno efficienti sono
gli scambi tra l'organismo materno e l'embrione, ma minori
sono i danni ai tessuti dell'utero. Nei Roditori, come in altri
Mammiferi tra cui l'uomo, la placenta è costituita da soli tre strati.
La scarsa longevità che si riscontra in molte specie di
Roditori fa sì che esse debbano necessariamente avere un
elevato numero di discendenti nell'arco della loro breve esistenza.
Per ottenere ciò, queste specie raggiungono la maturitÃ
sessuale assai presto, producendo inoltre un elevato
numero di piccoli alla volta dopo una breve gestazione.
Sono queste le tipiche specie a "strategia r", che presentano
una durata della vita breve ed una riproduzione precoce e
prolifica.
In contrapposizione a queste specie dall'aspettativa di vita
molto breve vi sono le specie definite a "strategia K", che presentano
una riproduzione tardiva e poco prolifica ed una durata
della vita mediamente lunga. Tra di esse vi è l'Istrice, che
presenta una durata della gestazione assai lunga ed un numero
di nati per parto relativamente basso, con i giovani che
raggiungono la maturità sessuale piuttosto tardi.
Descrizione: e riconoscimento
Il Topo domestico presenta un mantello di colore brunogrigiastro
nelle parti superiori, grigio chiaro inferiormente. Le
orecchie e gli occhi sono abbastanza sviluppati, la lunghezza
della coda corrisponde a circa l'80% della lunghezza testa-corpo.
E’ distinguibile con facilità dai topi selvatici grazie a numerosi
caratteri morfologici esterni, quali le minori dimensioni, le
orecchie più corte e la coda più spessa. Inoltre, la colorazione
del mantello del Topo domestico tende maggiormente al grigio,
mentre nei topi selvatici è marroncino-brunastro. Anche la
colorazione del ventre è diversa, dato che si presenta di color
grigio chiaro, e non bianco o biancastro come nel caso dei
topi selvatici.
Lunghezza testa-corpo 6,5-11 cm, coda 6-9,5 cm, piede
posteriore 1,4-1,9 cm, orecchio 1-1,5 cm, peso 12-24 g.
Segni della presenza.
La loro presenza nelle nostre abitazioni, cantine, industrie, è
testimoniata da un odore acre, ma soprattutto dalla presenza di
escrementi, in genere di colore nero lunghi dai 5 ai 7 mm, larghi
da 2 a 3, di consistenza dura e compatta che non si sbriciola.
Altro segno della loro presenza è rilevata dalla presenza di impronte
visibili soprattutto nelle aree impolverate, ed in prossimitÃ
delle piste più utilizzate sono spesso visibili le tracce di grasso
prodotte dallo sfregamento del pelo degli individui. Le minori dimensioni
di tali tracce consentono di distinguerle da quelle analoghe
lasciate dai ratti. Nelle strutture infestate sono visibili le
erosioni prodotte dalla specie su materiali di vario genere, come
gomma, legno, plastica, stoffa e carta.
Qualora il substrato lo consenta, sui materiali erosi è possibile
osservare i segni dei denti, che si presentano assai più piccoli di
quelli dei ratti. Anche il Topo domestico può asportare materiale
commestibile per consumarlo in luoghi riparati, in coincidenza
dei quali sono visibili gli accumuli prodotti nel tempo. Nelle aree
maggiormente infestate è anche abbastanza facile rinvenire i
nidi nei quali vengono sgravati i piccoli, costituiti da materiali di
vario tipo rinvenuti nell'ambiente.
Comportamento e riproduzione
In natura il Topo domestico è una specie prevalentemente
notturna, raramente attiva durante le ore del giorno. Nell'ambito
degli insediamenti umani, tuttavia, la sua attività è maggiormente
svincolata dalle condizioni di luminosità , per cui lo si
può incontrare anche nelle ore diurne, soprattutto nelle zone oscure
ed indisturbate.
È un eccellente arrampicatore, ed è in grado di scalare pareti
verticali purché presentino un minimo di asperità e/o angoli
ove può far presa orizzontalmente. A differenza dei ratti,
esso ha la tendenza a non muoversi se il suo nascondiglio è
minacciato, rimanendo immobile finché non viene posto allo
scoperto. Questa caratteristica gli consente di essere trasportato
con facilità da un edificio all'altro e da un locale all'altro
all'interno di contenitori ed imballaggi.
Presenta una spiccata, innata curiosità che lo spinge a visitare
i nuovi oggetti che incontra sul suo percorso, così come ad
assaggiare immediatamente le nuove fonti di cibo. Questa sua
peculiare caratteristica comportamentale, è in contrapposizione
con l'estrema neofobia dei ratti, inducendo alcuni autori a
definire la specie come neofila.
Il potenziale riproduttivo del Topo domestico è molto elevato.
La maturità sessuale è precoce, ed è raggiunta tra le 8 e le
10 settimane, mentre la gestazione è di 19-20 giorni. Le femmine
presentano l'estro post Partum: esse sono cioè in grado di
accoppiarsi nuovamente subito dopo aver dato alla luce i
piccoli, il cui numero per ogni parto è compreso tra 4 ed 8. Si
possono avere da 5 a 10 parti all'anno. Infatti, sebbene nelle popolazioni
selvatiche gli accoppiamenti avvengano prevalentemente
durante la buona stagione, in presenza di condizioni
ambientali favorevoli la riproduzione può proseguire in
tutto l'arco dell'anno, con un'eventuale interruzione nel periodo
invernale.
Ordine: Roditori
Specie: Rattus norvegicus (ratto grigio o delle chiaviche)
Descrizione e riconoscimento
La colorazione del mantello degli adulti si presenta marroncina
o marroncino-grigiastra sulle parti superiori, talvolta grigio scuro,
con il ventre grigio chiaro, in cui possono essere presenti strisce
o macchie bianche. Il pelo è all'apparenza piuttosto ispido.
I caratteri esterni che permettono di distinguere questa specie
dal Ratto dei tetti sono numerosi, sebbene, soprattutto da parte di
persone inesperte, la confusione sia sempre possibile. L'aspetto
generale può essere notevolmente di aiuto, dato che il Ratto delle
chiaviche presenta una corporatura nettamente più robusta e
dimensioni corporee superiori, mentre il Ratto dei tetti appare più
agile e snello. Inoltre, il muso è meno appuntito, gli occhi più piccoli
e le orecchie meno sviluppate, provviste di pelo molto fine.
Anche la coda si presenta differente, in particolare, nel Ratto
delle chiaviche la misura della lunghezza della coda è inferiore a
quella del corpo, mentre nel Ratto dei tetti avviene l'opposto. Il
rapporto fra lunghezza testa-corpo e lunghezza della coda è compreso
tra 0.8 ed 1 nel Ratto delle chiaviche e tra 1 ed 1.3 nel Ratto
dei tetti.
Segni della presenza. Gli escrementi, così come accade per molte altre specie, sono
il segno più evidente della presenza del Ratto delle chiaviche, e la
loro distribuzione sulle superfici frequentate è più aggregata rispetto
a quelli del Ratto dei tetti, generalmente distribuiti più uniformemente.
Tali escrementi, che presentano spesso estremitÃ
appuntite, sono relativamente grandi e fusiformi, lunghi in media
12-15 mm, talvolta fino a 20 mm, e larghi 5-6 mm.
Comportamento e riproduzione
Una nota caratteristica di questa specie è la sua abilità come
nuotatore (si ipotizza anche 400 mt. In mare aperto), è anche un
attivo scavatore con il nido ubicato entro gallerie sotterranee ma
talora anche al livello del suolo nascosto tra le rocce o accumuli di
materiale in disuso.
Raggiungono la maturità sessuale tra le 8-12 settimane. La
gestazione dura 20-24 giorni e sono in grado di accoppiarsi subito
dopo il parto, per cui in linea teorica possono riprodursi fino a 13
volte l’anno, nella pratica si è osservato che non superano i 5 parti
l’anno, la loro vita, in natura, non và oltre i diciotto mesi.
Ordine: Roditori
Specie: Rattus rattus(ratto nero o dei tetti)
Descrizione e riconoscimento
La colorazione del mantello del Ratto dei tetti si presenta
assai differente a seconda delle popolazioni. La forma cromatica
R. r. alexandrinus presenta una colorazione marroncino-
grigiastra delle parti superiori, con il ventre grigiastro.
Il R. r. frugivorus appare marroncino-grigiastra sul dorso
e sui fianchi, con il ventre biancastro, infine il R. r. rattus
presenta una colorazione grigio-nerastro nelle parti superiori,
tendente a sfumare al grigio ardesia sul ventre, benché molti
individui mostrino una uniforme colorazione melanica. Le tre forme,
non sono geograficamente suddivise, ma possono coesi
-stere in proporzioni variabili in una stessa area geografica.
Segni della presenza.
La presenza del Ratto dei tetti negli insediamenti umani è
facilmente comprovata dal rinvenimento dei caratteristici escrementi,
con forma che varia dall'ovale al sub-cilindrico, lunghi
generalmente 9-12 mm e larghi 2-3 mm, più piccoli e con le
estremità meno appuntite rispetto a quelli del Ratto grigio
Comportamento e riproduzione
La maturità sessuale è raggiunta dalle femmine ad un'etÃ
compresa tra 12 e 16 settimane. La gestazione è compresa tra
21 e 23 giorni, al termine della quale le femmine danno alla
luce da 5 ad 8 piccoli, in media 7. Ciascuna femmina può dare
luogo a diversi parti all'anno, generalmente da 3 a 5.
Lepidotteri
Descrizione e riconoscimento Adulto. Corpo lungo 8-10 mm, ha un'aper
-tura alare di 12-20 mm; il capo e il torace sono
bruni mentre l'addome è bruno grigiastro; è facilmente
distinguibile per le ali anteriori crema nel
terzo basale e bruno rossastre con screziature
più scure nella parte distale; le ali posteriori
sono biancastre; a riposo porta le ali sull'addome.
Uovo. Ha una forma ovale (03-0,5 mm)
e colore bianco o giallo chiaro, con una superficie
a tessitura reticolata.
Larva. Dall'aspetto cilindrico allungato, a
maturità misura 10-12 mm , con colorazione
biancastra miele e capo bruno; possiede zam
-pe toraciche e pseudozampe addominali.
Pupa. Marrone castano, ha le dimensioni di 6 -11 mm.
Riproduzione. La femmina rilascia sul substrato alimentare da 150 fino a 400
uova, isolate o in gruppetti. Dopo un'incubazione di 3-14 giorni,
fuoriescono larve di circa i mm che iniziano ad alimen-tarsi sulla superficie
della derrata, passando poi ad intaccarne anche l'interno. Durante
la loro attività tessono un'abbondante tela sericea, con la quale
arrivano ad avvolgere completamente il substrato alimentare.
La durata della vita larvale oscilla tra 3 settimane e 10 mesi. L'incrisalidamento,
che si protrae per circa 9 giorni, avviene in bozzoletti sericei
affusolati collocati dentro crepe o anfratti.
Il ciclo biologico si compie in 26 giorni a 30°C e 70% di U.R.
A temperature minori di 20°C una parte delle larve entra in diapausa,
prolungando il proprio sviluppo; il ciclo diventa più duraturo anche
a valori bassi di umidità relativa 25%, situazione ambientale che
causa un'alta mortalità degli stadi preimmaginali. Al di sotto di 15 °C
non riesce a completare lo sviluppo. In un anno si susseguono 3-4
generazioni e lo svernamento avviene come larva matura.
Gli adulti vivono da 7 a 15 giorni; si spostano con volo attivo e in
estate possono rinvenirsi anche in ambienti esterni alle strutture.
Un cenno su EPHESTIA KUEHNIELLA (tignola grigia)
Descrizione e riconoscimento
Adulto. È lungo 10-14 mm e ha un'apertura
alare di 20-25 mm, il corpo è grigiastro; le ali
anteriori si presentano grigio cenere screziate di
nero, mentre le posteriori sono bianco grigiastre; a
riposo porta le ali sull'addome.
Uovo. Ellittico, di circa o,5 mm, ha colorazione
biancastra e superficie reticolata.
Larva. Il corpo cilindrico allungato, munito di zampe toraciche e
pseudozampe addominali, ha colore biancastro carnicino con capo
bruno e leggere macchiette scure; cresce fino a 10-15 mm.
Pupa. È marrone castano e misura 7-12 mm.
Riproduzione.
La biologia della specie è per molti aspetti analoga a quella della
plodia.
La femmina depone mediamente 100-400 uova (fino a un massimo
di 600), fissate al substrato e isolate. Le larve tessono abbondanti
fili sericei sulla derrata e si impupano generalmente in piccole
fessure. Il ciclo di sviluppo può durare da 3o giorni a 6 mesi a seconda
della disponibilità di cibo e delle condizioni ambientali, con 1-5 generazioni
l'anno. Rispetto alla tignola fasciata è più tollerante a valori di
umidità minimi.
Lo sfarfallamento degli adulti avviene durante tutto l'anno; questi più che
fare lunghi voli si spostano camminando e si raccolgono negli angoli bui
e meno ventilati. Vivono da 7 a 15 15 giorni; l'accoppiamento e la deposizione
delle uova avvengono anche in assenza di alimentazione.
Allo stadio larvale è in grado di forare imballi in cartone e film plastici.
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